Grande Traversata della Collina GTC

 

 

Questo lungo itinerario, nato per iniziativa del Club Alpino Italiano, sezione di Moncalieri, alla cui realizzazione hanno partecipato molte altre associazioni ed istituzioni pubbliche, interessa tutti i rilievi collinari che si estendono tra Moncalieri e Chivasso. Il percorso completo è lungo circa 65 km, prevede alcune tappe intermedie ed attraversa numerose aree tutelate e parchi pubblici. Sulla carta N°1 dei sentieri della Collina Torinese è rappresentato il tratto che va dal parco delle Vallere, punto d'inizio da Moncalieri, sino a San Martino, frazione di Castiglione t.s.; la parte rimanente è rappresentata sulla carta n°2. Qui di seguito sono riportate le descrizioni tratte dalle carte GTC edite nel 1996.

 

Luogo di partenza: Cascina del Parco delle Vallere – C.so Trieste 98 Moncalieri

Percorso segnalato: lunghezza 65 Km - dislivello in salita 2200 m

Tempo di percorrenza: 2/3 gg

Cartografia: Sentieri della Collina Torinese n° 1- 2 scala 1:15000 - Collina di Torino - Fraternali Editore n° 18 1:25000
Bus linea 45 da Moncalieri o Torino – treno linea Chivasso - Torino

 

 

 

 

 

 

Tratto 1- Dal Parco delle Vallere (220 m) al Colle della Maddalena (715 m)
 
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti 

 

Oltrepassato il cancello d'ingresso dell'area attrezzata delle Vallere (C.so Trieste 98-Moncalieri) si arriva alla sponda del Po, che si segue sulla destra fino a raggiungere corso Trieste. Superato il ponte e passando sotto l'arco di Porta Navina, si percorre tutto il centro storico di Moncalieri, fino al castello in piazza Baden Baden. Di qui si scende a destra per un breve tratto in via Silvio Pellico, si svolta poi a sinistra  in Via Grimaldi raggiungendo l'inizio del viale della Rimembranza che si segue in salita superando l'incrocio con strada Castelvecchio e raggiungendo la piccola chiesa di San Sebastiano. Si va a destra per l'antica strada San Sebastiano che porta in strada Castelvecchio.
Si percorre la strada asfaltata superando il bivio con Strada dei Manzi e raggiungendo il Castelvecchio. Il percorso continua sempre su strada Castelvecchio e arrivando in discesa al numero civico 111, posto a sinistra su un piccolo pilastro di mattoni. Si prosegue su un sentiero incassato da percorrere in salita per un tratto disagevole: si tratta dell'antica strada Canonia. In seguito il sentiero si fa pianeggiante e prosegue a mezza costa. Al termine, in prossimità di un rio, si svolta a destra in discesa e si giunge in strada San Michele. Salendo a sinistra su strada asfaltata, con alcuni tornanti si arriva alla Cappella della Madonna della Neve di Rocciamelone. Dalla piazzetta si percorre per circa 500 metri la strada asfaltata in salita fino al bivio con strada Santa Brigida, da cui si continua a destra tra le ville. In breve la strada asfaltata termina e si prosegue nel bosco con una successione di salite e discese. Si supera il rio Cenasco ed il rio Alberoni pervenendo alla radura di  Prà Palèt dalla quale si prende il sentiero numero 1 sino a raggiungere strada Maddalena che da Revigliasco conduce al Colle della Maddalena. Si scende sulla destra di alcune decine di metri lungo la strada arrivando ad incrociare sull’altro lato il sentiero che riprende a salire nel bosco. Si prosegue in salita sul n°1/GTC e si arriva alla Cappella della Maddalena e di qui al Faro della Vittoria.


Tratto 2 - Dal Colle della Maddalena (715 m) all'Eremo dei Camaldolesi (620 m)

Tempo di percorrenza: 1 ora e 15 minuti

 

Partendo dalla tavola di orientamento posta sotto il Faro della Vittoria,si scendono alcuni gradini mantenendosi poi a destra vicino alla recinzione,si superano gli incroci con via Castagnevizza e viale Ortigara continuando la discesa. All'incrocio con via Col di Lana si prosegue sempre in discesa a destra su strada inghiaiata. Superata una piccola area pic nic e successivamente alcune curve sempre in discesa, si prende a destra un sentiero forestale in leggera salita incontrando dopo pochi metri uno zampillo d'acqua che fuoriesce da un tubo metallico. Il sentiero,delimitato a destra da una recinzione con filo spinato,si allarga e raggiunge la strada asfaltata Maddalena-Eremo. Qui si svolta destra e dopo pochi metri, in prossimità di una stretta curva, si imbocca dall'altro lato della strada una carrareccia in discesa posta in corrispondenza della strada del Bric della Croce (zona militare non accessibile). Oltrepassata una cancellata sulla sinistra, si raggiunge una strada asfaltata in prossimità del numero civico 35 dove occorre svoltare a destra; nei pressi di una curva sulla sinistra, in corrispondenza di alcune ville,si può avere un'ampia veduta sulla pianura sottostante. Quando si raggiunge un primo tornante abbandonare la strada asfaltata, che prosegue in discesa, e seguire una carrareccia che si inoltra nel bosco. La via percorsa si innesta su un'altra carrareccia proveniente dal fondovalle; qui occorre svoltare a sinistra. Tralasciare una diramazione a sinistra in salita, proseguendo in piano,ed una diramazione sulla destra; si raggiunge cosi la recinzione dell'Eremo dei Camaldolesi. Svoltato a destra, continuando a costeggiare il muro, si giunge alla Cascina Margaria.
 

Tratto 3 -Dall'Eremo dei Camaldolesi (620 m) a Pino Torinese (500 m)

Tempo di percorrenza: 1 ora 30 minuti

 

Costeggiando il muro di recinzione dell'eremo dei Camaldolesi si raggiunge la cascina Margaria. Superata la cascina, si raggiunge la strada che collega Pecetto alla strada Pino-Eremo; la si percorre svoltando a destra in direzione Pecetto, sino alla prima curva in corrispondenza del bivio per Tetti Rosero. Si raggiunge la frazione per strada Rio Martello. Si supera sulla sinistra la cappella di San Michele e si prosegue fino al cartello indicatore di via Rosero che s'imbocca sulla sinistra (dopo aver tralasciato in precedenza sulla destra strada Rosero). Al primo bivio si prosegue a destra lungo una carrareccia sterrata raggiungendo, in corrispondenza di un prato, un punto panoramico. Proseguire in salita fino alla strada provinciale Eremo - Pino dove si svolta a destra in direzione Pino. Percorrere la strada asfaltata per circa 200 metri ed abbandonarla in prossimità di un ampio prato in discesa sulla destra; scendere sul sentiero in direzione di un albero isolato ed addentrarsi a sinistra nel bosco percorrendo il sentiero "del Gallo". S'incontra sulla sinistra un grosso masso su cui era posto un gallo in terracotta;proseguire incontrando le prime case sulla strada in discesa ed al numero civico 76 int.1/20 si gira a sinistra superando una scalinata pedonale.
Si prosegue per circa 150 metri lungo la via Villa Lovera, incontrando strada San Felice,che si segue a sinistra in leggera salita fino a svoltare a sinistra in via Verdina che va percorsa raggiungendo strada Pietra del Gallo. Si arriva sulla statale per Torino, svoltando a destra in direzione del centro di Pino,s'imbocca a destra in discesa via Molina percorrendola sino a confluire sulla centrale via Roma. Continuare in direzione Chieri giungendo ad un arco in mattoni sulla sinistra, oltrepassarlo prendendo via Maria Cristina che porta alla parrocchiale di SS.Annunziata, punto panoramico con tavola d'orientamento.

Ps. é possibile abbreviare il percorso evitando di passare per Tetti Rosero. Arrivati alla cascina Margaria e raggiunta la strada Pino - Eremo la si percorre svoltando a sinistra in direzione Pino, raggiungendo una rotonda. Si prosegue verso Pino fino ad incontrare dopo poco un sentiero sulla destra che passando per Bric Rosero raggiunge, in corrispondenza di un prato, un punto panoramico. Proseguire in salita fino alla strada provinciale Eremo - Pino dove si svolta a destra direzione Pino. Da questo punto si riprende come da descrizione.
 

Tratto 4 - Pino Torinese (500 m) alla Basilica di Superga (675 m) 

Tempo di percorrenza: 2 ore 15 minuti

 

 

Dalla parrocchiale di Pino Torinese si percorre in salita via Maria Cristina, oltrepassando via Camandona, sino ad arrivare al cimitero. Si attraversa il piazzale dirigendosi verso la ex sede amministrativa dell'industria dolciaria Ferrero, che si supera scendendo sulla sinistra, fino ad uno spiazzo dove termina la strada asfaltata. Qui inizia il Parco della Collina di Superga. Si entra nel bosco e, seguendo il sentiero, si arriva ad un quadrivio dove si svolta a sinistra in discesa per raggiungere la strada "panoramica" Pino - Superga, che si percorre per circa 300 metri. Si prende poi a sinistra il sentiero, molto evidente e ben segnalato, che sale dolcemente nel bosco e prosegue serpeggiando a lungo in piano sotto il Bric Brunassa (545 m), finché si restringe e inizia a scendere, passando accanto ad un traliccio dell'alta tensione, un po’ nascosto nel bosco. Raggiunta in discesa la strada asfaltata, la si attraversa e la si percorre per circa 300 metri fino ad un piazzale dove si trova, a sinistra, un’area di sosta attrezzata per pic-nic con la tipica fontana torinese “il Turet” e a destra il Parco Avventura “Le tre Querce”. Dal fondo dell’area di sosta, a sinistra, ben indicato anche con palina, inizia un sentiero evidente che si inoltra, in leggera salita, in un bosco misto di querce, robinie, ciliegi, carpini e frassini, con sottobosco molto fitto dove dominano i noccioli e i sambuchi e dove si possono trovare tracce evidenti della presenza di cinghiali. Raggiunto il bivio in cui si trova un gran cartello segnaletico in legno, con incisa la scritta “Sentiero degli alberi”, il sentiero piega a destra e sale più ripido con alcune ampie curve; proseguendo si incontrano altri 2 cartelli in legno con inciso in uno “Rovere” nell’altro “Robinia” ad indicare gli alberi più comuni di questa parte di bosco. Si continua a salire sempre sullo stesso sentiero che piega a destra e, trascurato quello sulla sinistra, si raggiunge la strada asfaltata dove si trova lo stesso grande cartello in legno con inciso “Sentiero degli Alberi” con cui viene chiamata questa parte del percorso.  Attraversata la strada si continua sulla “panoramica” passando sotto il Monte Aman (600 m), importante sito di affioramenti geologici (tornando in dietro di 100 m sulla Panoramica in direzione Pino, superata la curva, si vedono gli affioramenti del Monte Aman e si trova una bella bacheca esplicativa della geologia della Collina) e, proseguendo ancora per circa 400 metri in direzione di Superga, si arriva alla casa cantoniera-magazzino della Città di Torino che si trova sulla destra della “panoramica” e che è anche dotata di una piccola area di sosta pic nic. Dalla parte opposta della strada si apre un piccolo slargo da cui il percorso prosegue con un comodo e largo sentiero in leggera salita, segnalato dalla scritta GTC su un grosso masso. Dopo aver aggirato il Bric Sueri (628 m) il sentiero spiana e poco oltre, al primo bivio, si sale a destra e, superati alcuni ampi gradini con fondo battuto di terra e ghiaia sostenuto da tronchi in legno, si raggiunge nuovamente la strada “panoramica” che presenta un piccolo slargo da cui parte, dalla parte opposta, la strada per Baldissero*. Da questo spiazzo inizia subito a sinistra, ben segnalato, il sentiero che si inoltra in un bosco di querce con sottobosco di felci, inizialmente in discesa, e che prosegue poi a lungo, con diverse curve e saliscendi, fino ad incontrare sulla destra una recinzione metallica terminata la quale il sentiero sale a destra per raggiungere una strada, prima sterrata poi lastricata, che, passando accanto ad alcune ville con vista spettacolare sulla corona alpina e sulla Basilica, raggiunge nuovamente la “panoramica” Pino – Superga. Proseguendo su di essa si arriva alla Borgata Tetti Gioanin. Superata la strettoia della borgata, dove si trova una storica trattoria, si risale sulla destra con un vecchio sentiero fino al piazzale della Basilica. La parte finale coincide anche con i percorsi n. 26, con la traversata Superga - Crea, oltre che con il n. 50.

 

*  Da questo punto è possibile raggiungere Superga con un altro “Percorso Panoramico” che si mantiene sulla cresta. Dallo spiazzo, attraversata la strada, si sale con una stradina, inizialmente cementata e segnalata, che diventa poi un sentiero, fino a raggiungere il Bric S. Giacomo (660 m) da cui si scende in breve tempo al piazzale della “panoramica” dove ci si può rifornire di acqua alla tipica fontana pubblica il “Turet”. Si prosegue risalendo, con un percorso comune al n. 50, fino alla cima del Bric del Duca (m 669) per poi ridiscendere nel bosco, con alcuni tornanti e un traverso, seguendo il n. 50 per Tetti Gioanin-Superga, fino a raggiungere la strada provinciale di Baldissero e godere, al primo tornante, della magnifica vista della Basilica. Si prosegue sul marciapiede della provinciale in direzione di Superga e, dopo aver oltrepassato, proveniente da sinistra, l’incrocio con la “panoramica” Pino - Superga, si giunge alla borgata Tetti Gioanin. Da qui il percorso riprende la descrizione classica della GTC, quindi, superata la strettoia della borgata, dove si trova la storica trattoria, si risale sulla destra con il vecchio sentiero fino al piazzale della Basilica. La parte finale coincide anche con i percorsi n. 26, con la traversata Superga - Crea, oltre che con il n. 50.


Tratto 5 – Dalla Basilica di Superga (675 m) a Rivodora (330 m)

 

Tempo di percorrenza: 1 ora 30 minuti
 

Dal piazzale della Basilica, si scende sino alla stazione d'arrivo della tranvia Sassi - Superga, dalla quale, con uno stretto passaggio pedonale, ci si collega con il punto terminale di "Strada alla Funicolare di Superga"; se ne segue il tratto asfaltato, mantenendo i binari sulla destra, raggiungendo il sottopasso che consente di oltrepassare la massicciata; il viottolo prosegue a sinistra per pochi metri e svolta bruscamente a destra, per terminare in uno spiazzo in abbandono. In lontananza s'intravede un vasto complesso, un tempo Istituto Provinciale per l'Infanzia; in prossimità dell'accesso inferiore all'istituto, si scende per alcuni gradini iniziando a percorrere un sentiero per un primo tratto pianeggiante poi in ripida discesa. Raggiunto un bivio ci si tiene sulla destra in corrispondenza di due piccoli massi, iniziando così una traversata orizzontale nel bosco a nord di Superga, lungo la quale si superano un rio su un ponticello di legno ed alcune deviazioni a sinistra. Continuando dapprima in piano e poi in leggera salita si arriva sul crinale ad una radura, superata la quale, mantenendosi ancora in piano a mezza costa, si giunge ad una strada asfaltata (Strada Moncanino) in prossimità di Villa Trinelli. Si percorre in discesa la strada incontrata per arrivare alla frazione Tetti Coggiola; qui fra le case si prende a destra un viottolo sterrato ; ad un bivio (no segnaletica a marzo 2019) ci si tiene sul sentiero a sinistra che conduce in Via Montenero in prossimità di un gruppo di case. Si segue in discesa Via Montenero per circa un chilometro, sino al numero civico 25, dove, svoltando a destra su strada inghiaiata, si costeggia il muro di recinzione di Villa Viale. La strada prosegue quindi in discesa conducendo infine al ponte sul Rio Dora ed alla Piazza di Rivodora. (Questo tratto coincide con tratti in sequenza dei percorsi n 62, 63, 66 e 67).

 

 

Tratto 6 – Da Rivodora (330 m) a Còrdova (452 m)

 

Tempo di percorrenza: 1 ora 30 minuti

 

Seguire dalla piazza di Rivodora la strada provinciale in direzione S. Mauro, percorrere qualche decina di metri e prendere a destra in salita la Strada Tetti Spinello che diventa sterrata superate le ultime case. Dopo alcuni tornanti si raggiunge un gruppo di case di recente costruzione (numero civico 52) oltre la quale si svolta a sinistra in discesa per arrivare alla cascina Siccardi al numero civico 57 di Strada S. Martino. Poco prima della borgata S. Martino si segue, a destra, una carrareccia che porta nel bosco; si inizia un tratto senza evidenti punti di riferimento. Incontrando in successione tre bivi, al primo a sinistra, al secondo dritto, al terzo poco dopo una piccola frana, a sinistra si raggiunge una piccola valletta. Seguendo la traccia principale e superando un rio, si costeggia sulla destra un lungo prato al cui termine si arriva ad una strada sterrata che sulla destra porta ad una cascina. Svoltando a sinistra, dopo alcune centinaia di metri si raggiunge la strada di Castiglione – Cordova - Baldissero in prossimità di una cappella diroccata nascosta dalla vegetazione. Girando a sinistra si perviene in pochi minuti all'abitato di Cordova che si attraversa fino alla chiesa. (Tutto questo tratto coincide con il percorso n. 74)

 

 

Tratto 7 – Da Còrdova (452 m) a Bardassano (432 m)

Tempo di percorrenza: 1 ora

 

Voltando le spalle alla chiesa si attraversa la strada; a destra, dopo la bocciofila (Bar Bagianni) si segue una stradina asfaltata (Tetti Bianco) in discesa, la quale termina con l'accesso ad una casa privata; poco prima si imbocca sulla sinistra un viottolo erboso. Poco più avanti si passa in mezzo ad un gruppo di case (Cascina Gobetto); in discesa si percorre una strada asfaltata e, dopo aver lasciato sulla destra Tetti Bianco, si giunge ad un tratto inghiaiato di strada Val Peirone che va percorsa fino al termine, quando confluisce nella strada provinciale Castiglione - Chieri. Si prosegue a destra sulla provinciale per un breve tratto ed al primo bivio la si abbandona per continuare a destra per Pavarolo (S. P. n. 224). Si sale fino al bivio per Bardassano, dove, svoltando a sinistra in Via Val Villata, ci si dirige verso il paese. (La descrizione coincide con il percorso n. 83 a ritroso). Variante E' possibile raggiungere Bardassano con un percorso alternativo, consigliabile soprattutto nei mesi estivi; alcuni tratti ripidi "in ombra", in altre stagioni potrebbero essere infatti eccessivamente scivolosi, specie se affrontati in senso opposto alla presente descrizione. Lungo la Strada Val Peirone, poco prima di raggiungere la provinciale Castiglione - Chieri, in corrispondenza del muro in mattoni rossi di una villa la sinistra a scendere), si svolta a destra su una carrareccia erbosa in discesa. Poco dopo aver attraversato un rio, a un bivio si prende il ramo di destra in salita. Si sale così, tralasciando le deviazioni a sinistra, fino ad incrociare una carrareccia, dove si prosegue a sinistra (si è sul percorso n. 240). Raggiunta la strada asfaltata Pavarolo - Bardassano, la si segue a sinistra in cresta. Ad un bivio si prende a destra in salita la Strada Val Villata, asfaltata solo nel primo tratto in salita e poi sterrata. Superato un dosso, si trascurano tutte le deviazioni, particolarmente quelle a destra; in corrispondenza del n. civico 16 riprende l'asfalto e si va in salita per Bardassano. (poco prima del paese, una stradina asfaltata a sinistra, che si dirama in corrispondenza di un piloncino votivo, permette di abbreviare il percorso tralasciando il centro del paese, inserendosi direttamente nel successivo Tratto 8).

 

 

Tratto 8 – Da Bardassano (432 m) a Bussolino (330 m)

Tempo di percorrenza: 2 ore

 

Dal monumento ai caduti in prossimità del cimitero, si segue la strada asfaltata in discesa; dopo aver superato il collegamento con la stradina di scorciatoia sopra indicata, si raggiunge e ci si dirige a sinistra su una strada sterrata, a fianco di una bella casa restaurata (n. civico 4); la stradina conduce ad un villaggio residenziale (dopo una grande cabina ENEL si tiene la destra). Nel villaggio si percorre Viale Catullo sino ad arrivare alla provinciale Castiglione - Chieri, dove si attraversa per proseguire sulla strada sterrata Bardassano - Gassino. Si tralascia sulla sinistra la deviazione per Cascina Tonni e si continua pressoché in piano; in corrispondenza di una curva si prosegue a destra in discesa verso una cascina abbandonata (Cascina Ortolanda). dopo di che si costeggia un prato e poi ci si inoltra nel bosco. Si giunge ad una radura e, tenendosi a destra, si sbocca in un vasto prato con una bella visuale (laghetto in basso) per rientrare poco dopo nuovamente nel bosco. Si prosegue, trascurando un bivio a destra nelle vicinanze di una villetta, sino ad intravedere a poca distanza il lato posteriore di una cascina (Polleri di Mezzo). Poco dopo si arriva ad un bivio dove si svolta a sinistra in salita; con due tornanti si arriva alla lunga e stretta dorsale del Colle della Battaina, dove si trova un antico cippo di confine. Si continua a destra lungo il crinale in discesa, ignorando un sentiero che scende a destra. Verso il termine della dorsale si incrocia un sentiero che scavalca la cresta collinare (rete metallica di fronte). Si prosegue a sinistra in discesa; poco dopo, nel bosco, non si continua diritto, ma si va a destra in discesa e, al bivio successivo, nuovamente a destra dove si incontra la strada sterrata. Si supera Cascina Canta, si prosegue ancora in discesa e, oltrepassato il Rio di Valle Maggiore, si giunge alla provinciale Gassino - Cinzano, nei pressi dell'Osteria dell'Antico Pedaggio e del Ristorante Defilippi. Qui si svolta a sinistra e, tralasciando il bivio a destra per Bussolino, si prosegue per raggiungere l'imponente costruzione di Villa Bria; dopo la villa, si svolta a destra sul viottolo che ne costeggia il lato sinistro; al termine della costruzione si prosegue per un cinquantina di metri sulla strada inghiaiata, quindi la si abbandona per prendere un sentiero che si dirama a destra in ripida salita. AI culmine della salita si svolta a destra sulla strada che porta in breve a Bussolino. (Questo tratto coincide con tratti in sequenza dei percorsi n. 83, 82 e 87).

 

Tratto 9 – Da Bussolino (330 m) a Castagneto Po (490 m)
Tempo di percorrenza: 2 ore 30 minuti

 

 

Si scende dalla parrocchiale verso il bivio posto in corrispondenza della cappella di San Sebastiano, ove si svolta a sinistra per Strada Sant'Antonio. AI termine della salita inizia il tratto sterrato, in corrispondenza con i numeri civici 41 e 36. Si segue la strada principale lungo il crinale della collina, superando la deviazione a destra per l'Agriturismo "La Corte" (a marzo 2019 indicazione assente sul terreno) e, quasi un km più avanti, la Cascina Lunga, dove si torna su un tratto asfaltato; poco oltre si trascura la deviazione a destra (percorso n. 132 in discesa, non segnalato sul terreno). per tenere la sinistra in salita. Si perviene così alla Regione San Dalmazzo con cappella omonima, superata la quale si sale ancora su asfalto; si supera una ulteriore deviazione a destra (percorso n. 133 e Cascina Lamborno) e, quando si raggiunge la strada Rivalba - Castagneto, si svolta a sinistra; si percorre la provinciale aggirando il Bric Martina e, superata la località "Tre Termini", dove è collocato un grande pannello illustrativo del Sito di Interesse Comunitario de "I Bòsc Grand", si giunge al bivio per Casalborgone ai piedi della cappella di S. Antonio Abate. Si prosegue a destra in discesa incontrando sulla destra una grande cascina abbandonata; in corrispondenza del portone carraio si abbandona la strada in discesa, prendendo a sinistra per la Strada dei Soliti. Si incontra subito sulla destra una cascina ristrutturata con tettoia: qui inizia la Riserva Naturale del Bosco del Vaj. Proseguendo si giunge ad un quadrivio dove, aggirando a sinistra il crinale del Bric del Vai. si continua in discesa sino a raggiungere l'ingresso numero 1 della Riserva, da cui in breve si arriva alla parrocchiale ed alla piazza di Castagneto Po. (Questo tratto coincide con tratti in sequenza dei percorsi n. 89, 131 e 109).
 

Tratto 10 – Da Castagneto Po (490 m) a Chivasso per la frazione Galleani (187 m)
Tempo di percorrenza: 1 ore 30 minuti

 

 

Partendo dalla parrocchiale si prende a salire sulla scalinata che collega Castagneto Po alla frazione Ossoli; si svolta quindi a sinistra percorrendo per 200 metri la strada comunale sino a raggiungere la cappella di San Rocco posta sul lato destro. Qui si imbocca a destra in discesa Strada Giaccona e la si percorre per circa 200 metri sino al pilone votivo, dal quale si imbocca un viottolo in discesa a destra che porta alla Strada comunale di Cimenasco.Attraversata la strada presso un altro pilone votivo, si scende sulla stradina verso Villa Lupo e: raggiunto dopo circa 400 metri un quadrivio, si imbocca la carrareccia centrale non asfaltata, che poi prosegue in discesa in un tratto incassato. Giunti ad un bivio, si prosegue a sinistra arrivando ad una cascina sulla destra (numero civico 61); poco oltre si trova la centrale ENEL e, proseguendo, la frazione Galleani. Sulla strada 590 si continua a destra per circa un chilometro fino alla rotonda stradale, dove, svoltando a sinistra, si va a superare il ponte sul Po, per giungere così al centro di Chivasso, termine della GTC. (Questo tratto coincide in parte con il percorso n 102).