Percorso n°19

 

"Villa della Regina, Villa Genero" dalla Gran Madre (225 m)
a Santa Margherita (400 m)
 
www.caimoncalieri.it/cataloghi-pdf/Collina - Percorso n.19.pdf


Luogo di partenza: Torino - Piazza Gran Madre 

Lunghezza Km 4,0 - dislivello 200 m

Tempo di percorrenza: 1h 20'

Cartografia: Sentieri della Collina Torinese n° 1 scala 1:15000 - Collina di Torino - Fraternali Editore n° 18 1:25000

Bus linea 53,56,61,66,70,73; tram 13 alla Gran Madre,  bus 54 a Santa Margherita

 

 

                                                                                             

 

 

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Il Percorso n° 19 si svolge sullo spartiacque tra la val San Martino e la Val Salice. Si parte dalla Piazza dove si trova la Chiesa della Gran Madre e, salendo per Via Villa della Regina, si raggiunge la cancellata di ingresso di Villa della Regina. La Villa, concepita come sontuosa residenza di campagna con annessi vigneti, venne realizzata nel 1615 dagli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte su commissione del Cardinale Maurizio di Savoia, secondogenito del Duca Carlo Emanuele I, per viverci, abbandonata la porpora cardinalizia, con la moglie Ludovica di Savoia (il Duca Carlo Emanuele I è il primo dei Savoia a nascere a Torino al Castello di Rivoli, dove la famiglia ha trasferito la sua residenza). La Villa, inizialmente chiamata Villa Ludovica, prende il nome di Villa della Regina nel Settecento perché diventa residenza prediletta delle regine sabaude, in particolare di Anna Maria di Orleans che aveva affidato la riprogettazione della villa a Filippo Juvarra e ne aveva fatto un luogo di delizie e di svago.  Nel 1868, in seguito al trasferimento della corte sabauda a Roma, Vittorio Emanuele II ne fece dono all’Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali diventando così una scuola. Attualmente fa parte dei Beni artistici e storici di Torino e, dopo opportuni restauri, è stata riaperta al pubblico; anche la Vigna storica è stata riportata in vita e nel 2008 è stata fatta la prima vendemmia di Freisa. La Villa è circondata da un Parco ad anfiteatro su gradoni che risalgono la collina, collegati da scale di marmo, ornate di statue. Una sorgente perenne a monte permette di irrigare il giardino e di alimentare fontane, cascatelle e zampilli fino all’ingresso d’onore. Proseguendo il percorso con la strada asfaltata che costeggia il giardino di Villa della Regina, dopo aver superato l’ingresso dei Visitatori, si continua su Strada Santa Margherita. A questo punto si può lasciare la strada asfaltata utilizzando i passaggi pedonali a gradinata che, passando davanti all’Ospedale San Camillo, portano all’ingresso del Parco Pubblico di Villa Genero, dedicato alla Memoria di Felice Genero, banchiere e deputato, ingiustamente accusato per un affare di falsa moneta di cui era responsabile un suo dipendente. Entrati nel Parco, percorrendo il viale d’ingresso, si può ancora ammirare Villa della Regina nel suo sviluppo verso l’alto e, proseguendo in leggera salita, si arriva in un ampio spiazzo panoramico con ampia visuale verso Ovest sulla cerchia alpina. Continuando a salire, sulla sinistra si apre uno spazio circolare con al centro un obelisco, un monumento puntato verso il cielo ora privo di iscrizioni, e proseguendo ancora si raggiunge la sommità del poggio in cui si trova una strana costruzione circolare ora murata, archiviata come il Tempietto. Da questo punto di osservazione lo sguardo spazia in particolare verso Nord, sulla Val San Martino, in direzione di Superga. Usciti dall’ingresso superiore del Parco si trova la Strada di Santa Margherita che occorre percorrere con attenzione essendo trafficata, stretta e con alcune curve. Sul lato destro dopo poco si trova la preziosa Cappella Croce, una delle più antiche della collina torinese, risalente al 1586. Apparteneva a G B Croce, gioielliere della corte di Carlo Emanuele I (il padre del Cardinale Maurizio di Savoia che aveva fatto costruire la Villa della Regina). Continuando a risalire sul costone che divide Val San Martino da Val Salice si trova la Chiesa di S Margherita costruita tra il 1827 e il 1830 come Cappellania della parrocchia dell’Annunziata, aperta solo per alcune funzioni religiose. Se si prosegue si incontra Strada San Vincenzo con cui ci si può collegare con il percorso n° 18.

   

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