Percorso n°20

 

"Valpiana e Val San Martino Superiore" dalla Madonna del Pilone (250 m)
all'Eremo dei Camaldolesi (620 m)
 


Luogo di partenza: Torino - Corso Casale – Chiesa della Madonna del Pilone

Lunghezza Km 6,2 - dislivello 450 m

Tempo di percorrenza: 2h 20'

Cartografia: Sentieri della Collina Torinese n° 1 scala 1:15000 - Collina di Torino - Fraternali Editore n° 18 1:25000

Bus linea 61,66 su Corso Casale, bus Pecetto - Torino all'Eremo

 

 

                                                                                             

 

 

Scarica tracce

 

 

                                       

 

 

 

Il percorso parte dalla Chiesa della Madonna del Pilone in Corso Casale e si snoda sulla Collina lungo Strada Valpiana e Strada San Martino Superiore fino a raggiungere un poggio con vista su tre vallette: la Valpiana, la val San Martino e la valle di Reaglie. La prima parte del percorso si svolge, in salita, su strada asfaltata su cui si affacciano una serie di Ville prestigiose, dette anche Vigne, realizzate dalla fine del 1500 a tutto il 1700, appartenenti a famiglie di nobili o di ricchi commercianti piemontesi. Con il termine Vigna si indicava una residenza in collina che aveva la funzione di luogo di villeggiatura e di fonte di reddito ricavato dalla coltivazione della vite, della frutta in genere, degli ortaggi e dei cereali. Il mantenimento di questi possedimenti era molto oneroso perché i terreni avevano una forte pendenza ed erano scarsamente fertili, per cui c’è stato nel corso del tempo un avvicendarsi di proprietari e di conseguenza di nomi diversi attribuiti alle Ville. Le ville più antiche, risalenti al Cinquecento e Seicento, presentano alcune caratteristiche che le accomunano e le rendono riconoscibili: sono in posizione dominante e soleggiata, circondate da incantevoli giardini ricchi di pergolati, padiglioni, alberi esotici piantati nei secoli e diventati mastodontici, quasi tutte sono arricchite, lungo il muro perimetrale della Villa o nel giardino, da una Cappella che da prestigio, valore e ornamento a tutta la strada.

Lasciato il piccolo parcheggio accanto alla Chiesa Madonna del Pilone e attraversato corso Casale, si imbocca via Monteu da Po, raggiunta la piazzetta si gira a destra in via Lomellina e subito a sinistra in via Tonello che diventa poi Strada Valpiana. Si inizia a salire e dopo poco sulla destra, al n 12/18, si trova il cancello della prima costruzione degna di nota, Villa Ariot, che si presenta con una struttura muraria lineare più antica (sei- settecentesca) lungo la strada e una facciata rimaneggiata all’interno del giardino, con un timpano sopraelevato (la struttura triangolare più alta al centro), i fregi in cotto di gusto ottocentesco e il balcone, tutto ciò con l’intento di dare importanza, prestigio e dignità all’edificio che per primo si incontra su Strada Valpiana. Proseguendo sulla destra, al n 66, si trova la bianca Villa Calligaris, già Vigna Hayes, di origine seicentesca, tutta all’interno di un bel parco, il suo impianto quadrato è stato ampliato nell’ottocento, arricchito da un belvedere a forma di torre e da una grande campana d’allarme sul tetto. La strada sale serpeggiando e, portandosi sul versante opposto, offre la vista di Superga. Al n 75, su un verde poggio, oltre la strada, si trova la Villa Salviati, già Vigna “Il Bontan”, sul prato davanti alla quale si trova un immenso Faggio rosso e un Cipresso secolare, mentre sulla strada una splendida Cappella in cotto tra il barocco e il neo-classico, attribuita all’architetto Viana proprietario nel 1700 di questa vigna, pur costruita in un secondo tempo rispetto alla Villa, contribuisce a dar pregio al luogo. Un’altra Cappella ottagonale dedicata a San Michele Arcangelo si trova a lato dell’ingresso del n 83, nel suo grande parco vi è la Villa “Il Robesti” ora Villa Musy, di fine seicento, con la bella facciata alta e liscia di color rosa antico. Proseguendo oltre si raggiunge il poggio, una grande spianata artificiale con vista su 3 lati: Valpiana, Val S Martino e Reaglie, su cui, al n 131, si trova Villa Maria (già Carignano) settecentesca, con la sua Cappella attribuita al Vittone. Strada Valpiana prosegue con un’ampia curva a destra fino a svoltare a sinistra in Strada San Martino Superiore dove al n 137 sorge Villa Paradiso, già Boas, con la sua bella Cappella attribuita al Vittone. Si prosegue quasi in piano fino all’incrocio con Strada Sant’Anna dove all’angolo c’è un antico pilone votivo. La Strada procede in cresta con vista a sinistra su Superga e la valle di Reaglie e a destra su Val San Martino. Al n 182 si trova Villa Bettone, chiamata nel 700 Beilis, con incorporata la Cappella barocca rivolta verso il grande giardino ornato di statue ben visibili al di là del basso muro di cinta. Al n 211 sempre in posizione sommitale si trova la Cappella della Madonna di Loreto legata a villa Mossetto, Il percorso continua in cresta, con vista a sinistra sulla valle di Reaglie e a destra sulla valle San Martino e raggiunge la Strada del Termo Forà indicata da una antica lapide. Qui inizia la strada sterrata, molto fangosa soprattutto dopo le piogge, che si inoltra nel bosco e, superata la Cascina Termo Forà, situata nel pendio scosceso e boscoso a sinistra, prosegue sul sentiero n°33 fino a raggiungere la strada asfaltata Eremo-Pino. La strada costeggia l’area dove un tempo sorgeva l’Eremo dei Camaldolesi progettato dal duca Carlo Emanuele I durante la peste di Torino del 1599. Dietro suggerimento del Padre Camaldolese Alessandro Ceva, diventato poi Beato per la sua cura verso i poveri e i malati, Carlo Emanuele aveva fatto voto di erigere una chiesa e un convento se fosse cessata quella calamità e, nel 1606, il convento era già stato realizzato e abitabile, constava di 36 casette ciascuna dotata di uno studio o laboratorio, di un orticello con il pozzo, completavano il complesso una chiesa, una ricca biblioteca e un notevole orto botanico. L’importanza e la ricchezza artistica dell’Eremo si accrebbe nei secoli fino al 1801 quando un decreto napoleonico soppresse il contributo annuo al convento e ne decretò di conseguenza un lento declino fino all’abbandono completo. Parte della proprietà, poi, tornò in possesso della Curia torinese ed il complesso abbaziale fu quasi interamente abbattuto per far posto ad un gran edificio, che divenne sede distaccata di un importante ospedale cittadino, e attualmente casa di riposo per anziani. La parte di fabbricati attorno alla Torre, invece, fu utilizzata come colonia estiva e successivamente come orfanotrofio. Negli anni ’80 quest’ultima andò gradualmente svuotandosi, fino a cadere in disuso ed essere lasciata in eredità ai Padri Somaschi. A ricordare la storia dell’antico eremo non restano che il muro di cinta, uno dei due campanili ed un edificio nelle sue vicinanze. Resta anche una torre merlata, che pare fosse stata voluta dal Duca stesso per poter seguire da una posizione sopraelevata la realizzazione dell’Eremo.

La proprietà denominata “Torre dell’Eremo” nel dicembre 2004 è stata donata dalla Provincia Ligure e Piemontese dei Padri Somaschi al Sermig, perché la utilizzasse secondo gli scopi statutari della Fondazione e dell’Associazione Sermig, in particolare per quel che riguarda il servizio alle persone in difficoltà e la formazione dei  giovani.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

 

 

 

 

 

 

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