Luogo di partenza: Piazzale delle ciliegie - Pecetto Torinese
Percorso segnalato: lunghezza 4,5 Km - dislivello in salita 370 m
Tempo di percorrenza: 2h
Cartografia: Sentieri della Collina Torinese n°1 scala 1:15000 - Collina di Torino - Fraternali Editore n° 18 1:25000
Bus Torino-Pecetto, con fermate ai due estremi del percorso - Bus linea 70 da Moncalieri o Torino per Pecetto Torinese
Dal piazzale del Mercato di Pecetto (Piazzale delle Ciliegie), proprio di fronte alla bella chiesa in stile gotico di San Sebastiano, ci si incammina verso il centro del paese lungo via Umberto I. Si passa sulla destra di Villa Talucchi, nel cui parco si trova un grande cedro del Libano sotto la cui chioma si dice che Silvio Pellico abbia scritto “Le mie Prigioni”. Si arriva nel centro storico dove sulla sinistra si trova la chiesa della Confraternita dei Batù, della prima metà del seicento. Proseguendo si raggiunge Piazza Roma con la Chiesa parrocchiale e la Torre del 1224. Al lato della chiesa si trova il parco della Villa Sacro Cuore (aperto il pomeriggio) che offre una splendida vista sulla pianura e l’Arco Alpino. Proseguendo si arriva alla provinciale dove troviamo la Cappella di S. Grato. Si sale per Strada Eremo, passando davanti al vecchio Tiro a segno, oggi usato come bocciofila, e subito dopo si prende il vialetto che sale al poggio Gonella, fiancheggiando il campo sperimentale regionale per il ciliegio; il poggio Gonella è un magnifico punto panoramico da cui lo sguardo spazia dal Monferrato (Albugnano e i Becchi di Castelnuovo Don Bosco) al Monviso e alla Rocca di Cavour, al centro della Pianura Pinerolese. Lasciato questo poggio, che prende il nome dai proprietari dell’antica “vigna” e che l’ultimo discendente lasciò con un “legato” per costruirvi la casa di riposo, si riprende ancora un tratto di Strada Eremo. Si giunge al Fontanone, il cui nome è dovuto all’antica funzione di sorgente alimentatrice del primo acquedotto di Pecetto, di cui oggi non rimane che una modesta struttura seminterrata a nord del parcheggio, dietro al tabellone dei Sentieri della Collina (fermata bus); da qui si prende a salire a sinistra su Via Barbara Allason. Questa via prende il nome dalla famosa scrittrice e giornalista della prima metà del novecento, che aveva la propria casa di famiglia nella “vigna” delle Arnele, da lei trasformata in ritrovo culturale di personaggi illustri. Si percorre tutta la via Allason, lasciando sulla destra il sentiero n°32 ed avendo sulla sinistra un profondo vallone che si chiude sui tre lati con forti pendii, per questo motivo tutta questa zona è conosciuta come Riv’Auta.
Il percorso prosegue fino alla seconda deviazione a sinistra appena dopo il ponticello sul rio Riv’Auta, con la quale, in forte salita, si attraversa un gruppo di case e si raggiunge un pilone votivo sulla destra. Si prosegue su fondo asfaltato e si svolta alla prima diramazione a destra salendo verso Nord, passando tra una villetta a sinistra e un cancello, si prosegue su una antica strada sterrata, fra due massicciate di pietre a secco. Il nostro percorso svolta a sinistra e prosegue a fianco della recinzione di una villa, dopo la quale sulla destra termina la strada asfaltata di servizio al gruppo di case; volendo si potrebbe usare questa strada per raggiungere Strada della Vetta e successivamente in salita la GTC (Grande Traversata della Collina) e il sentiero n°31. Il nostro percorso prosegue dritto passando a sinistra di un ultima villetta, dopo la quale inizia il sentiero in mezzo ai boschi sulla carrareccia, detta stra ‘d Parele o anche dj’Arbrun; la carrareccia prosegue più o meno in piano, attraversa tutto l’anfiteatro di testa della sottostante Valle dei Gavoni, superando a guado alcuni ruscelli che la rendono in alcuni tratti fangosa, fino all’ultimo ruscello sotto il Colle o Bric della Maddalena.
Superato un ponticello di tronchi, si sale rapidamente fino a ricongiungersi con il sentiero n°5 e raggiungendo in breve la Cappella della Maddalena. Continuando sul vialetto alle spalle della Cappella si arriva al piazzale dove è presente la fermata del bus, si trovano alcuni bar e una fontanella per rifornirsi di acqua.Si entra infine nel Parco della Maddalena e si raggiunge il Faro della Vittoria.